Il sangue femminile: creatività e salute mestruale
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Pubblicato su Salute, AAM Terranuova, dicembre 2006
Pubblicato su Salute, AAM Terranuova, dicembre 2006
Nel nostro immaginario siamo continuamente circondati da visioni di sangue: al telegiornale, nei film, nelle fotografie e nelle immagini religiose, in cui viene sempre associato ad emozioni di pericolo o violenza.
Tuttavia il sangue mestruale non si nomina e non si vede mai, se non nell’intimità di ogni donna. La vita femminile è scandita da determinate tappe di trasformazione interiore ed esteriore che mutano sia la personalità che le possibilità creative che il ruolo sociale delle donne; il menarca, gli anni di fertilità e la menopausa. Purtroppo però al giorno d’oggi questi momenti, anziché essere vissuti come tappe iniziatiche importanti, sono sempre più frequentemente causa di disagio, imbarazzo e spesso dolore fisico, anche nelle giovanissime.
Facendo un passo indietro fin nelle antiche società tribali, in ogni angolo del mondo si ritrovano tracce di rituali e cerimonie che includevano abiti, cibi, tatuaggi, danze e oggetti speciali per celebrare il passaggio delle giovani donne alla fertilità biologica e creativa. Dagli Aborigeni australiani, ai Dogon africani, ai Nativi americani, ogni cultura ha riconosciuto ed onorato il grande potere e la magia creativa che accompagna la donna nella sua natura ciclica.
Lo stesso avveniva per la menopausa: un momento di passaggio della donna ormai consapevole ed esperta delle proprie possibilità, che abbandonava i propri doveri biologici verso la famiglia ristretta e l’allevamento dei figli già grandi, e diveniva tanto più preziosa per l’intera comunità in quanto saggia, lungimirante e con uno sguardo sempre rivolto all’invisibile. Una figura a cui rivolgersi per consigli di ordine emotivo, relazionale e pratico, come la necessità, per una tribù di indiani d’America, di individuare le mandrie di bisonti prima dell’inverno e che il concilio di donne sagge indicò grazie alla propria sviluppata capacità di sognare.
Oggi la maggior parte delle donne considera le proprie mestruazioni come un problema, che in alcuni casi le costringe a letto, a rimanere da sole e tagliare drasticamente i propri impegni mondani; oppure per chi non soffre, sono una scocciatura da evitare in ogni maniera possibile. La scienza medica fornisce innumerevoli soluzioni a questa seccatura, dall’assorbente antiodore ed invisibile, alla pillola che blocca il flusso per mesi o anni alla volta, ai rimedi per non provare dolore.
Ma, per dirla con le parole di Alexandra Pope, se è vero che il femminile potente e geniale quando rinnegato soffre e fa soffrire, è altrettanto vero che quando questo Genio della lampada in gonnella si ritrova imprigionato nella bottiglia, si contorce e usa tutte le sue forze per uscirne.
Non sta scritto da nessuna parte che le donne debbano soffrire durante il ciclo, e questa sofferenza che viene tramandata di madre in figlia come una cosa normale, non lo è.
Le mestruazioni sono il rilevatore di stress in una donna, e quando da’ dei segnali di disagio è necessario prestare attenzione alla salute generale, ai ritmi ed allo stile di vita che si conduce, al proprio ruolo nel mondo ed allo spazio che si concede alla propria natura femminile.
La sensibilità, l’intuizione, la capacità di rallentare e ascoltarsi, l’accesso a modi di pensare e trovare soluzioni differenti e creative sono solo alcune delle preziose capacità a cui la donna ha naturalmente accesso grazie alla propria fisiologia; sono però modalità che non vengono valutate correttamente nel mondo del lavoro e messe da parte a favore di razionalità, logica e competizione.
La mente femminile, così come il suo ritmo corporeo, è ciclica e non lineare; assecondare la propria natura onorandola con attenzione, spazi e tempi adeguati, e magari trovando dei segni quotidiani anche piccoli, come ad esempio tenere un diario o dipingere un mandala, per non distaccarsene troppo, sono di vitale importanza per la donna in ogni fase della vita.
Ogni donna, così come il suo compagno, ha notato che i pensieri e le emozioni seguono anch’essi un proprio ritmo lunare, di pari passo con quello fisico: così nella settimana precedente alla mestruazione si vive un’intensificarsi della tensione, un possibile aumento dell’aggressività, una propensione (insolita per le donne) a dire più di no che di si, un bisogno di trovare il lato nero delle questioni, l’altra faccia della medaglia, di solito quella peggiore.
Con lo scorrere del sangue si scioglie anche la tensione accumulata, verso il primo o secondo giorno si tende a ritirarsi di più dentro se stesse, a voler stare da sole, a riposare molto (quando è possibile) e ad entrare in uno stato di sogno. Alcune donne descrivono quasi delle sensazioni estatiche, e anche coloro che soffrono fisicamente di solito dopo il secondo giorno sentono un grosso sollievo.
La mestruazione è una grossa possibilità di pulizia per la donna si a livello fisico con la rigenerazione dell’endometrio, sia a livello emotivo: quando ci sono delle decisioni da prendere o dei cambiamenti da affrontare, Pope consiglia “sanguinateci sopra” e tutto risulterà più chiaro!
Finito il ciclo la donna è rinata e rinnovata, piena di energie, pronta per nuovi progetti così come per nuove eventuali gravidanze e sgombra da pensieri negativi e questioni in sospeso. Miranda Gray in Luna Rossa la definisce la fase della Vergine, dell’aspetto giovane e indipendente che vive in ogni donna.
Durante la seconda settimana, intorno al quattordicesimo giorno avviene l’ovulazione. Questo è il momento in cui la donna è più materna, fisicamente è possibile una fecondazione dell’ovulo rilasciato, e la sua energia è rivolta all’esterno e alla famiglia con atteggiamenti di accoglienza e dolcezza. L’autostima è nel suo momento più alto, ci si sente belle, attraenti e sicure si sé.
E poi ci si riavvicina alla tensione premestruale ( che qualcuno ha addirittura definito sindrome), e il cerchio si chiude, dando inizio ad un nuovo ciclo.
Questa visione priva di giudizio può essere di aiuto anche a quegli uomini che convivono con donne che hanno delle mestruazioni dolorose e che le scombussolano intensamente, o per i papà di ragazze che vogliono conoscere e vivere appieno la propria natura femminile e che possono trarre immenso giovamento dal sostegno e dalla comprensione di un genitore consapevole di quello che c’è dietro ad un momento così profondamente sottovalutato nel mondo in cui viviamo.
Nel corso dei secoli gli uomini hanno sempre ammirato, e spesso temuto, il potere del sangue femminile fino ad emularne i rituali celebrativi e addirittura a praticare delle ferite sul proprio corpo che ne evocassero il significato e di conseguenza li mettessero in contatto con questo potere del quale la natura non li aveva spontaneamente provvisti. Thomas Buckley parlando della tribù Yurok della California settentrionale, ipotizza che il ritmo del ciclo mestruale guidasse non soltanto le pratiche spirituali delle donne, ma anche quelle degli uomini, che intraprendevano dei lunghi periodi di addestramento coincidenti con i ritiri delle donne durante il ciclo, probabilmente con la luna nuova.
Lo stesso avveniva con la ricerca di una visione (vision quest) che guidasse e ispirasse i giovani uomini ed i guerrieri durante la loro età adulta, e che li sottoponeva a prove di sopravvivenza, solitudine e pericolo ed eguagliava in importanza la visione e il sogno della giovane donna nella capanna dove viveva in reclusione durante il menarca.
Gli Yurok credono ancora oggi nel valore dell’isolamento cercato, poiché quello è il momento in cui la donna è all’apice del proprio potere, e quindi è necessario che tutte le proprie energie vengano impiegate nella ricerca del significato della propria esistenza e nell’accumulare energia vitale. Insegnano alle donne a “sentire il proprio corpo esattamente com’è, e prestare attenzione”.
Se questo insegnamento venisse tramandato anche alle donne di oggi, tutte avrebbero senz’altro gli strumenti necessari per conoscersi, rispettare il proprio ritmo e il proprio preziosissimo mondo interiore, e trovare il modo più creativo e unico per ognuna di manifestare la sua bellezza all’esterno.
Qualche consiglio pratico
- Se è vero che le mestruazioni sono la finestra sul mondo interiore delle donne, è altrettanto vero che rappresentano lo spiraglio attraverso il quale dall’interno eventuali disagi si rendono visibili, spesso impellenti. Abbiamo detto che ritmi di vita stressanti, cambiamenti di ambiente come viaggi, traslochi o permanenze fuori casa, turni di lavoro e disordini alimentari incidono immediatamente sul ciclo in presenza, durata e forse dolore. È cosa comune che le mestruazioni “saltino” in concomitanza con forti shock, lutti o semplicemente a causa di una vacanza in un luogo lontano da casa e dai ritmi abituali.
- L’alimentazione è un fattore importante per la salute mestruale: è ideale prediligere cibi integrali e freschi, ridurre il consumo del grano in forma di dolci, pane, pasta e tagliare i latticini.
- L’assunzione di caffè, alcool e nicotina, in quanto vasocostrittori, diminuisce il flusso sanguigno e predispone ad una maggiore tensione fisica.
- È importante bere tanta acqua perché molti mal di testa premestruali sono collegati alla disidratazione.
- Per coloro che soffrono è buona abitudine includere un massaggio rilassante e qualche bagno caldo profumato alla lavanda nei giorni che precedono il ciclo.
- Alcuni studi fanno risalire le contrazioni dell’utero all’uso di assorbenti interni; si consiglia di utilizzare per lo più assorbenti esterni di cotone, soprattutto durante la notte.
- Per qualche giorno si può rinunciare ai pantaloni aderenti e magari sottolineare la propria accentuata femminilità con una gonna!
- Ma il vero miracolo lo fa il riposo: moltissime donne hanno riscontrato che solo rallentando un po’, concedendosi qualche spazio di dolce far niente e magari usando la propria creatività scrivendo, cantando, dipingendo o cuocendo una pietanza speciale, questi giorni possono riservare piacevoli sorprese.
- Interessatevi a tutto il ciclo, magari tenendo un diario di come vi sentite emotivamente
- Se possibile rallentate o prendetevi un giorno libero
- Prestate attenzione all’alimentazione – da evitare dolci, caffè, alcool, nicotina
- Fate un massaggio e qualche bagno caldo con lavanda o sali inglesi ( 5 tazze)
- Pensate in modo creativo: come posso incanalare positivamente tutta questa energia?
- Organizzatevi, delegate e chiedete aiuto
- Usate assorbenti esterni naturali
- Esercizio di respirazione: sdraiatevi con gli occhi chiusi e appoggiate entrambe le mani sul ventre con le dita rivolte verso il basso. Inspirate ed espirate lentamente, rilasciate la tensione ed immaginate una sfera dorata e luminosa che espande il proprio calore nel vostro addome. Potete seguirne la luminosità lungo le gambe e fino ai piedi. Lasciate che questa luce dorata e benefica vi colmi e assorbitela in profondità. Prestate attenzione ai sintomi e al loro messaggio per voi con un atteggiamento accogliente.
È buona abitudine farlo per dieci minuti al giorno, magari prima di addormentarsi, o almeno quando se ne sente il bisogno.
Barbara Monti