MeditAzione: 10 minuti alla sera per cambiare la tua vita
Hai senz’altro meditato stamattina prima di iniziare la giornata, predisponendo la mente a pensieri più pacifici e creativi, le emozioni a una radicata stabilità, il corpo fisico a una maggiore vitalità e scegliendo un atteggiamento disponibile nei confronti di te stesso e del resto del mondo. Spesso ti sei sentito benedetto e “nel flusso della vita”, come quando tutto fila liscio e senza sforzo, e probabilmente ci sono stati alcuni momenti in cui ti pare di aver perduto questo prezioso feeling e ti sei ritrovato in qualche spirale mentale o comportamentale meno virtuosa. Fino qui tutto normale.
Lo scopo della meditazione non è di essere felici sempre e a tutti i costi, ma di essere presenti a quello che c’è così com’è, e di viverlo con la giusta prospettiva che permette di ricordare altro anche quando al momento i sensi ne testimoniano la mancanza. La possibilità della pace quando si vive la turbolenza, la possibilità dell’unione mentre si sperimenta solitudine e separazione e la possibilità di un significato più grande nel mezzo delle sfide difficili.
Se non si tratta di stare sempre bene, si tratta di sapere nel profondo che questo bene non è mai perduto e che si hanno le capacità di ritornarci. Un po’ come un luogo fisico dal quale ci si è momentaneamente allontanati, ma non si dubita della sua esistenza e si conosce la strada, per averla percorsa e ripercorsa molte volte, per tornarci.
Alla sera, quando si torna a casa dal lavoro o in qualche modo terminano “i doveri quotidiani”, si possono nuovamente prendere dieci minuti per rientrare in quello spazio interiore dove rallentare, revisionare e rigenerarsi.
Ad esempio fare una bella doccia e immaginare che il getto dell’acqua per alcuni minuti lavi via la stanchezza della giornata, le eventuali incomprensioni e discussioni, i contrattempi e le miriadi di pensieri e programmi che abbiamo nella testa. E poi, un momento di silenzio e tranquillità in cui riconnettersi con se stessi e attingere a nuove energie per prepararsi a una serata di qualità e/o a un buon sonno ristoratore.
Molti a questo punto esclameranno. “Magari!” Ma poi presi dalla stanchezza, dalla cena, dalla famiglia, dalle diverse incombenze trascineranno quel che resta di sé dentro la fine del giorno, non proprio colmi del meglio di se stessi da condividere con chiunque ci sia intorno, spesso a questo punto e a quest’ora le persone a noi più care. Per loro rimangono le briciole e le loro briciole per noi.
Dieci minuti dieci non manderanno a soqquadro i ritmi di nessuno, e se possono servire a garantire qualche ora di qualità in cui scambiare amore e godersi del tempo di piacere, credo che tutti sarebbero disposti a prenderseli e a lasciarli prendere.
Perché non inserire una nuova buona abitudine a casa e in famiglia?
Ognuno, o a turno, si prende la responsabilità di ritagliarsi dieci minuti di relax e meditazione, per poi ripresentarsi agli altri con un sistema nervoso completamente diverso. Presente, gentile e disponibile. La sera e la notte sono fatti per la quiete, il buio e l’intimità, qualsiasi forma prenda. Sono il regno dell’emisfero destro del cervello, delle emozioni e della rigenerazione profonda. Sono il momento perfetto per entrare in una dimensione di comunicazione-sia con se stessi o con quelli che amiamo- profonda. E quando mancano, dopo mesi o anni, tutti ne sentono la mancanza e iniziano a mostrare inquietudine e sete di qualcosa di più “vero”. Non si vive di solo dovere, è il tempo del piacere e del gioire quello che rinsalda i legami più importanti e riempie di un senso di reale soddisfazione.
Quindi, dopo la doccia, si cambiano gli abiti e si è pronti per i dieci minuti. Se la doccia non è una buona opzione, si può anche passare subito ai dieci minuti iniziandoli immaginando per qualche momento di trovarsi sotto una bellissima cascata d’acqua cristallina, che scrosciando sopra la testa lavi via la giornata rendendo spirito, mente e corpo brillanti come un cristallo trasparente.
Seduto/a sulla sedia, in un luogo tranquillo, respira a fondo e rilassati. Riguarda la giornata, con i suoi momenti fluidi e con quelli ruvidi. Senti come ti sei sentito, quali parole o comportamenti ti hanno infastidito o ferito.
Che cosa ho fatto che avrei voluto non fare? Cosa non ho fatto che sarebbe stato meglio fare?
Che cosa ho detto che avrei preferito non dire? Cosa non ho detto che avrei voluto dire?
Che cosa ho pensato che non avrei voluto pensare? Quali pensieri invece mi avrebbe aiutato pensare?
E in questa osservazione, senza colpe né mie né altrui, rivedo la giornata e correggo eventuali errori; senza giudizio, solo un’utile osservazione per imparare e migliorare domani.
Poi immagina di lasciare scorrere via il tutto, come se ti trovassi di fronte a un fiume, e piano piano ritorna con l’attenzione dentro di te e nel momento presente.
Senti chi sei, dove sei, la gratitudine per coloro che ti aspettano o la gratitudine per la solitudine che ti aspetta, e benedici nel tuo cuore le ore che la giornata ti regala ancora e quelle della notte per riposare a fondo.
Poi piano piano riapri gli occhi, e sentiti pronto/a ad andare incontro a quello e quelli che ti aspettano, con gioia.