Sviluppa la tua intuizione
C’è chi lo chiama sesto senso, chi voce interiore, chi pensare con l’emisfero destro del cervello; tutti sappiamo che non sempre la logica e la mente razionale hanno tutte le risposte, e non sempre le risposte migliori. Anche le neuroscienze cominciano a dare valore alla cosiddetta intelligenza intuitiva, a quella particolare capacità di prendere decisioni o trovare soluzioni “diverse” da quelle dettate dal pensiero lineare, che opera sullo sfondo della nostra mente.
Nella storia esistono nobili esempi di artisti e scienziati che hanno avuto accesso all’ intuizione: Michelangelo vedeva la statua all’ interno del blocco di marmo e si limitava, a detta sua, a togliere la materia in eccesso. Beethoven sentiva la musica e si dedicava a trascriverla; il chimico tedesco Kekulé, stremato dallo studio alla ricerca della formula per la molecola del benzene, si addormentò sulla poltrona davanti al camino e sognò gli atomi che si legavano fra loro per formare una specie di serpente che si mordeva la coda. Al risveglio, a seguito di quella che viene definita una “felice intuizione”, capì che gli atomi di carbonio e idrogeno creavano doppi legami formando un esagono chiuso, simile all’ immagine del serpente. Perfino Albert Einstein descriveva la sua geniale intuitività come la capacità di provare a penetrare la mente di Dio.
Ma anche in situazioni molto più semplici nella nostra vita quotidiana, sentiamo spesso qualcosa dentro di noi indicarci la via: quando ci viene proposto un lavoro o un viaggio o anche solo un’uscita a cena, c’è una piccola voce interiore che risponde sì oppure no. Quando ci sottopongono un progetto o un amico ci racconta di una sua idea, qualcosa dentro di noi sente se ha il sapore di una buona idea o se non profuma di successo.
Succede a tutti di assecondarla e mantenersi al sicuro, e succede di ignorarla per poi pentirsene: “eppure dentro di me lo sapevo…!”
Questa intuizione si ascolta meglio restando in silenzio. Anziché correre di qua e di là a chiedere consiglio a tutti gli amici e i conoscenti, o magari dopo averlo chiesto, è necessario raccogliere la propria attenzione in se stessi, conservare le energie, e creare uno spazio interiore quieto abbastanza in cui poter ricevere le risposte. Nell’agitazione, così come nella fretta, l’intuizione si fa fatica a riconoscerla, in mezzo a quel turbine di pensieri misti a paure che tendono a prendere il sopravvento. Aiuta sapere che la risposta o la soluzione al problema, esiste già nel momento stesso in cui il quesito si presenta: non va fabbricata, soltanto trovata. O meglio, ricevuta. Come una lettera che arriva alla nostra cassetta di posta.
La mente logica vuole risolvere, come se tutto dipendesse dal suo controllo e dal proprio fare. La mente intuitiva sa che la risoluzione esiste, e la aspetta, possibilmente senza fare nulla. All’ uomo e la donna occidentali risulta difficile stare nella sensazione di “impotenza”, di non azione, quasi fosse una vergogna o una perdita di tempo prezioso. Ma per lasciare spazio all’ intelligenza intuitiva è indispensabile farsi da parte, mettere a tacere l’ansia da soluzione e coltivare un luogo mentale ed emotivo colmo di fiducia in cui accogliere la felice intuizione quando verrà. Questo permette alla mente razionale di accedere ad una mente più grande, di interfacciarsi con l’esperienza emotiva e le sue risposte, di mettere insieme tutti i dati a disposizione in modo diverso. In fondo questa è una delle definizioni di genio: non necessariamente qualcuno che abbia più informazioni, ma qualcuno che riesca a mettere insieme i dati a disposizione in un modo diverso dal solito.